di Giacomo Nicolucci
Sottotitolo: Da qualche tempo la giurisprudenza pretorile ha inteso estendere la punibilità degli atti contrari alla pubblica decenza svincolandoli dalla corporeità umana o dalla sessualità per ricomprendervi comportamenti ritenuti inaccettabili in un momento storico-sociale, considerando tale anche l’ostentazione di selvaggina morta. L’impostazione punitiva, ormai presumibilmente diffusa, merita un approfondimento in grado di guidare il cacciatore fuori dal pericolo dell’illecito
Pubblicato sulla rivista n.13 del 2010
Autore: Giacomo Nicolucci
Argomento: giurisprudenza