Questo volume, proposto da UNCZA, raccoglie gli articoli scritti, fra gli anni ’50 e gli anni ’60, da Dante Molinari sulla prestigiosa “Diana”, l’unica rivista quei tempi in edicola che parlasse di caccia e di animali selvatici, un mensile ricercato che si offriva allora ad un pubblico di oltre un milione di cacciatori italiani. Una massa di nembrotti, per usare il termine spesso ricorrente su quelle mitiche pagine in bianco e nero, che girava campagne e colline dello Stivale ancora ricche di fauna selvatica, con mezzi che ormai consideriamo desueti ma con in corpo, anche la domenica a caccia, la voglia di rinascita che in quegli anni pervadeva il Paese. Uno spirito che forse, anche come cacciatori, oggi un po’ rimpiangiamo, pur dall’alto della sofisticazione delle nostre attrezzature e ricchi delle medaglie al petto delle numerose “abilitazioni” conseguite.
Nelle pagine del libro, arricchite da disegni di Perco, Lemmi e Squillantini, attraverso storie intrise di romanticismo e di leggiadria, leggiamo in filigrana la storia della nostra modernità di cacciatori alpini, permessa anche dalla passione, dalla dedizione, dalle sperimentazioni… e dalle scarpinate di montanari veri come Barbaruggine.