Commissioni tecniche
Fin dai primi anni ottanta UNCZA ha costituito al proprio interno due Commissioni Tecniche, una che si occupasse delle specie degli ungulati alpini e l’altra della cosidetta “tipica alpina”, i galliformi alpini e la lepre variabile. La filosofia che sta alla base del messaggio che fin dalla sua costituzione l’Unione dei cacciatori alpini ha portato avanti aveva come presupposto la corretta gestione venatoria la conoscenza scientifica delle popolazioni selvatiche, le loro interazioni ed i loro rapporti con la particolarità dell’ambiente alpino. Soprattutto i quegli anni lontani in cui la ricerca scientifica dedicata al mondo della fauna selvatica era legata ai pochi mezzi di un numero limitato di ricercatori tecnici, UNCZA ha saputo implementare le conoscenze sulla gestione della fauna alpina attraverso l’impegno dei propri soci, raccogliendo negli anni attorno al lavoro delle Commissioni le principali voci del mondo accademico e della ricerca.
Le Commissioni Tecniche sono state riviste nella composizione e nella strutturazione alla fine degli anni duemila, dando luogo ad un’organizzazione di ricerca moderna e di maggior efficienza, basata su protocolli standardizzati e supportati informaticamente, per fornire un prodotto unico di conoscenza del patrimonio faunistico delle Alpi. Ogni una delle due Commissioni è formata da un rappresentante esperto per ogni una delle 24 province che compongono l’arco alpino, coordinati da un tecnico faunista che funge anche da referente scientifico della ricerca.
Ufficio Studi e Ricerche FIdC – UNCZA
Nel corso degli anni Federcaccia si è occupata a vario titolo di studi e ricerche nel campo della salvaguardia e della gestione faunistica avvalendosi delle proprie Associazioni settoriali, fa le quali in particolar modo UNCZA, e dei propri Uffici Migratoria e Stanziale. Continua a leggere….
Commissioni tecniche UNCZA
Fin dai primi anni ottanta UNCZA ha costituito al proprio interno due Commissioni Tecniche, una che si occupasse delle specie degli ungulati alpini e l’altra della cosidetta “tipica alpina”, i galliformi alpini e la lepre variabile.