Convegni
Due convegni UNCZA sullo Stambecco
Presentato in due affollati convegni organizzati da UNCZA il documento “Progetto stambecco” prodotto dall’Associazione. Il primo ad Albino (BG) il 2 marzo 2019, in collaborazione con il “Circolo UNCZA Prealpi Orobiche” e con Federcaccia Bergamo e il secondo l’1° giugno ad Aymaville (AO) in collaborazione con Federcaccia Valle d’Aosta. Uno studio volto ad avviare anche in Italia una gestione venatoria della specie, redatto da esperti del settore, che raccoglie quanto si qui riscontrabile in letteratura e i più recenti lavori prodotti sull’argomento. Una prospettiva scientificamente acclarata, come precisato anche da ISPRA in un parere emesso su specifica domanda inoltrata proprio da UNCZA ancora nel 2004.
Ad aprire il lavori ad Albino il Presidente Federcaccia Bergamo Lorenzo Bertacchi ed a seguire le relazioni di Luca Pedrotti, Giacomo Moroni, Luca Rossi e Jessica Franceschina, ad Aymaville apertura fatta dal Vicepresidente UNCZA Luigi Gasperi e relazioni di Paolo Demartin, Paolo Oreiller, Bruno Bassano, Andreas Agreiter e Marco Viglezio. Le conclusioni in ambedue gli incontri sono state tratte dal Presidente UNCZA Sandro Flaim.
Da entrambe le giornate, in cui è stato fatto anche un’escursus storico della presenza della specie sulle Alpi, è emerso chiaro come lo stambecco non soffra più da tempo dei problemi di estinzione di un lontano passato, ma anzi occupi le Alpi in buona parte del suo areale potenziale, con una presenza ormai di circa 50.000 individui, di cui ben 15.000 in territorio italiano. Peraltro lo stambecco non è attualmente inserito in Italia fra le specie cacciabili ma una modifica delle specie cacciabili è possibile con semplice atto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Già in provincia di Bolzano, in base al D. Lgs. 240/2016 (Norma di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino Alto Adige) è stato recentemente elaborato un piano sulla base del quale si è avviata una gestione venatoria della specie. Lo stambecco non rientra nemmeno fra le specie protette a livello europeo ma fra quelle specie il cui sfruttamento deve essere soggetto a misure di gestione. In Svizzera ed anche in Austria, come ben illustrato da Viglezio, vicepresidente dei cacciatori ticinesi, ormai da diversi decenni, visto l’incremento delle colonie, è stata avviata una prudente gestione venatoria della specie che ha comunque permesso la crescita dei contingenti.
Convegno sullo Stambecco 2023
Il Centro Congressi di Lanzo Torinese, nel piacevole contesto delle Alpi piemontesi, è stato teatro, il 15 aprile scorso, del convegno “Lo stambecco alpino: attualità e prospettive”, promosso da UNCZA, dal Comprensorio Alpino Torino 4 – Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, dalla Sezione Provinciale di Torino di Federcaccia e dal Circolo UNCZA Provincia di Torino.
Il Convegno si inquadrava nel più ampio “Progetto Stambecco”, patrocinato da UNCZA da diversi anni, che prevede studi e iniziative culturali di aggiornamento, sulla base di un’accurata valutazione scientifica, nei confronti di una specie “simbolo” ormai ampiamente presente su tutto l’arco alpino.
In contemporanea all’evento è stata allestita nei locali del convegno una mostra di trofei derivanti da esemplari rinvenuti morti a seguito di eventi traumatici (valanghe, predazioni) o patologie, nell’area delle Valli di Lanzo.
I relatori, di altissima competenza e spessore scientifico, hanno trattato ad ampio spettro la situazione della specie, con spunti di grande interesse e alcune stimolanti curiosità.
In particolare, dopo l’introduzione del Presidente UNCZA Sandro Flaim, e del responsabile del Circolo UNCZA Torino Enrico Garelli Pachner, Paolo Demartin, ha illustrato le linee fondanti del Progetto. Esso ha lo scopo dichiarato, sin dalla prima pubblicazione nel 2019 di un interessante documento programmatico (reperibile anche online sul sito UNCZA), di promuovere anche dal punto di vista normativo una gestione di tipo venatorio della specie, analogamente a quanto avviene da tempo in nazioni confinanti (Svizzera, Austria, Slovenia).
Ciò ovviamente sulla base di studi a carattere biologico, statistico e giuridico che ne rendano la gestione e il prelievo assolutamente sostenibile, anche alla luce del trend del tutto positivo che le popolazioni presentano da ormai diversi anni.
Luca Rossi del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino ha poi approfondito le numerose criticità ricollegate all’aspetto sanitario che la specie ha dovuto affrontare negli anni: brucellosi, rogna sarcoptica e i vari focolai di polmonite.
Renato Dotta, tecnico faunistico del C.A. To 4 ha illustrato i dati sullo stambecco raccolti dal Comprensorio in forza di censimenti annuali istituiti da più di venticinque anni, che costituiscono un patrimonio di informazioni non comune. I risultati sono più che confortanti: la popolazione risulta in costante aumento.
Luca Maurino, tecnico presso il Parco Naturale della Val Troncea, ha proposto una relazione molto approfondita sulle colonie di stambecco nelle aree protette delle Alpi Cozie. Di particolare interesse i risultati dei monitoraggi, effettuati tramite radiocollare, sugli spostamenti stagionali.
Last but not least, Luigi Spagnolli, già dirigente dell’ufficio caccia e pesca della Provincia Autonoma di Bolzano ha illustrato la normativa e i dati che giustificano ormai già da anni, in tale contesto territoriale, il prelievo di alcuni individui. Non solo: viene altresì prevista la cattura di esemplari dalle aree vocate ai fini di ripopolamento; anche in tal caso ogni attività (costruzione delle trappole, cattura e liberazione) è demandata ai cacciatori.
Una sorta di “sogno a occhi aperti” insomma, per chi al di fuori di questi fortunati territori ambisca a cimentarsi con questo splendido selvatico. Un sogno che dimostra tuttavia come, in presenza di un adeguato supporto scientifico e di una altrettanto determinata volontà politica e normativa, nulla debba essere precluso a priori.
Tratto comune a tutti gli interventi è stato il particolare accento sull’impatto fortemente negativo delle sempre più frequenti ibridazioni tra stambecco e capra domestica.
Conclusa la fase delle relazioni, nel pomeriggio si è insediata la Commissione UNCZA C.I.C. (con membri provenienti da tutto il nord Italia) che ha proceduto, con un lodevole impegno di tempo, alla misurazione e valutazione dei migliori trofei presenti in mostra. L’attività di misurazione (non così frequente da osservare nel dettaglio) ha suscitato grande curiosità e interesse da parte dei cacciatori e appassionati intervenuti, i quali hanno potuto tra l’altro certificare ufficialmente di essere fortunati possessori di esemplari con punteggio ampiamente in medaglia (quasi tutti valutati come “oro”).
E.G.P.